Un intero arcipelago di isole tropicali con bianche spiagge deserte. Onde cristalline che riflettono un cielo turchino. La foresta pluviale tropicale, tra baie da sogno e leggendari tesori nascosti. La barriera corallina, animata da una colorata, formicolante vita subacquea. E infine le balene, i delfini e gli squali, da osservare nel loro ambiente naturale. È il paradiso? Quasi: è l’arcipelago di Las Perlas, Panama.
Las Perlas è un arcipelago situato nel golfo di Panama che conta più di 200 piccole isole, la maggior parte delle quali disabitate. Un nome che racconta la storia: quella di Vasco Nunez de Balboa, conquistador spagnolo che, approdando tra queste isole nel 1513, trovò numerosissime perle che, da allora, danno il nome all’arcipelago.
Tra le perle raccolte a Las Perlas la più famosa è La Peregrina, tra le più grandi e perfette perle mai trovate al mondo, appartenuta a numerosi sovrani spagnoli come Filippo II di Spagna o Margherita d’Austria, dipinta da maestri come Velàzquez, passata tra le mani di Napoleone III e per un periodo addirittura perduta… sotto un sofà al castello di Windsor! La perla deve però gran parte della sua celebrità al fatto di essere stata donata a Liz Taylor da Richard Burton, in occasione del loro primo San Valentino.
Ad aggiungere fascino all’arcipelago c’è anche il suo passato piratesco: dalla fine del XVII secolo la baia di Panama è stata teatro delle scorribande di corsari, tra i quali il celeberrimo capitano Morgan. Dopo aspre lotte contro la flotta spagnola i pirati – si racconta – avrebbero nascosto tra queste isole i loro tesori.
Oggi le isole di Las Perlas sono conosciute e ammirate soprattutto per le loro spettacolari spiagge deserte di sabbia bianca, per il suo mare turchese e per la possibilità di fare immersioni, snorkeling e whale watching.
In passato meta esclusiva delle più ricche famiglie panamensi, come testimoniano le numerose ville presenti sulle isole, oggi l’arcipelago è più facilmente raggiungibile a costi abbordabili grazie a un viaggio di 20 minuti in aereo con Air Panama o ai più frequenti traghetti, che coprono le 32 miglia che dividono Panama City dalle isole di Contadora e Saboga, nella zona nord dell’arcipelago di Las Perlas.
Rispetto alle isole panamensi del versante atlantico, quelle di Las Perlas hanno un clima più secco che permette, anche durante la stagione delle piogge, di andare a caccia di sole e avventure. Se infatti la stagione secca (da dicembre ad aprile) è il periodo migliore dal punto di vista climatico, la stagione delle piogge (da giugno a novembre) promette comunque temperature intorno ai 30 gradi, con piogge più frequenti – per lo più il tardo pomeriggio e la sera – ma soprattutto più probabilità di avvistare le splendide megattere.
Sebbene l’isola più grande dell’arcipelago sia Isla Del Ray, Isla Contadora è sicuramente la più nota e visitata dai turisti. Offre grandi resort, hotel, ristoranti di cucina europea e locale e un aeroporto. Sono presenti sull’isola inoltre alcuni bar e negozi di alimentari, ma non ci sono banche né bancomat: è bene dunque tenerne conto durante l’organizzazione del viaggio.
Le strade principali sono asfaltate, mentre quelle secondarie spesso non lo sono. Tutte sono comunque illuminate e possono essere esplorate in completa sicurezza sia di giorno che di notte. Una curiosità? Non troverete nemmeno un semaforo a Contadora poiché un tipico “ingorgo” consiste al più in tre golf car allo stesso incrocio o qualche mountain bike. Non ci saranno semafori, ma di certo a Contadora ci sono alcune delle più belle spiagge al mondo. L’acqua è sempre tiepida e cristallina, brulicante di vita marina e specie tropicali.
Un’altra isola di notevole interesse è Isla Saboga, nella quale è possibile vivere più da vicino la cultura tradizionale del luogo. Meno conosciuta e più selvaggia della vicina Contadora, Saboga è perfetta per chi cerca una vacanza naturalistica tra spiagge incantevoli e passeggiate attraverso la giungla. Tra le altre attività da svolgere a Saboga ricordiamo lo snorkeling sulla barriera corallina, il windsurf e il kayak.
Chi invece voglia fare esperienza di una spiaggia davvero deserta può affittare un “panga”: si tratta di piccole imbarcazioni, governate da nativi, presenti nei tratti più frequentati delle coste e che offrono un servizio di trasporto alle vicine isole completamente disabitate.
Non si può però dire di aver veramente vissuto Las Perlas se non si intraprende un’escursione di whale watching. L’arcipelago è una zona di forte interesse naturalistico, soprattutto per i biologi marini che vengono qui appositamente per studiare le megattere. Infatti migliaia di questi grandi mammiferi marini migrano qui tra luglio e settembre dai lontani pascoli estivi intorno all’Antartide, o dall’emisfero settentrionale. In queste acque tiepide e accoglienti possono riprodursi e nutrirsi. Per questo motivo è frequente osservare le madri mentre nuotano con i loro piccoli.
Bisogna tuttavia stare attenti alle offerte: si possono trovare tour economici, ma bisogna considerare che spesso sono senza guida e, alle volte, non seguono perfettamente le regole del whale watching. Le compagnie ufficiali offrono sempre la guida e si muovono nel più stretto rispetto per gli animali, ma costano un po’ di più.
Guardare da (abbastanza) vicino il mammifero più grande del mondo è un’esperienza indimenticabile, ma non ci sono solo le megattere: è possibile avvistare anche la sula piediazzurri e varie specie di delfini: stenelle, tursiopi e delfini comuni a becco corto. Alcuni di questi cetacei sono più socievoli di altri, ed è quindi più probabile incontrare il delfino maculato tropicale, che si avvicina spesso anche ai sub durante le immersioni.
Il generale queste acque pullulano infatti di specie marine, che è possibile avvistare durante un tour in barca o durante lo snorkeling. Intorno alla barriera corallina si radunano infatti banchi di pesci tropicali, squali pinna bianca, mante e tartarughe marine. Uno spettacolo davvero imperdibile!
Las Perlas sono davvero le perle del Pacifico: un viaggio in questi luoghi serve a vivere in prima persona tutto il fascino dell’oceano tropicale, la sua storia e le emozioni che è sempre in grado di regalare.
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